Riceviamo e diffondiamo chiedendone massima diffusione
Da epo(po)lis torino
La polemica. I senzatetto al sindaco: «Se verrà sgomberato
l’asilo occupato, piazzeremo le tende in centro»
Squatters, è un ultimatum «Sfrattateci e sarà il caos»
Dai centri sociali una risposta chiara a Chiamparino: «Noi dalla
struttura di via Alessandria non ce ne andiamo, anzi ospitiamo spesso
chi non ha una casa».
Al posto del tricolore sventola una bandiera col teschio.
La risposta. li anarchici del centro di via Alessandria commentano
l’annuncio di un prossimo sgombero
Un
operaio del quartiere: «Non voglio vadano via, mi hanno
insegnato a usare il pc»
Stefania
Aoi
stefania.aoi@epolis.sm
■
«Se
ci mandano via da qui, ci stabiliremo nel centro città. Questo
Chiamparino lo sa». È uno squatter incontrato davanti
all’ex asilo occupato di via Alessandria che parla. Commenta
l’annuncio del sindaco di venerdì scorso, durante il tavolo
sulla sicurezza in municipio:
il
Principe di Napoli potrebbe presto essere sgomberato per fare spazio
ai rifugiati politici.
Un’idea
che non fa certo piacere ai venti occupanti dell’edificio al civico
12. Sui muri dell’edificio decine di tazebao, manifesti ritraggono un
Chiamparino
con la svastica sul braccio e alle spalle del primo cittadino i volti
di alcuni esponenti della Lega. Una bandiera nera con il teschio
sventola al posto del tricolore. La A degli anarchici è
dipinta sul comignolo dello stabile. Disegni e colori sui muri. Un
ragazzo dal
sorriso
gentile apre l’uscio, ma dice solo: «Sul nostro blog c’è
scritto tutto quello che pensiamo sull’argomento». È il
coinquilino che invece racconta di essere arrivato 13 anni fa nell’ex
asilo, e che questa, è ora la sua casa: «Vivo qui –
spiega – e a parte questo, non capisco perchè vogliano
spendere soldi per farci sloggiare. Non disturbiamo nessuno e siamo
ben integrati con la gente del quartiere». Sono
arrivati
nel 1995, «prima di noi, qui venivano i tossici a bucarsi –
ricorda – i muri cadevano a pezzi». Adesso invece, spiega lo
squatter, la droga è tenuta alla larga da via Alessandria.
Pasquale B. operaio alla Neew Rubbertex, abita poco distante, si
avvicina perchè vuole testimoniare l’amicizia con i ragazzi
dell’ex asilo occupato: «Mi hanno persino insegnato a usare il
computer. Certo non sono diventato
un
mago dell’informatica – si schernisce – ma qualcosa l’ho appresa».
Al bar all’angolo il barista racconta che i problemi del quartiere
sono
ben
altri e mentre lo dice dal suo locale esce un uomo barcollante con un
bottiglione di vino.
Qualcuno
grida: «Non ha pagato ». E il barista corre
all’inseguimento, brontolando: «Ecco i nostri problemi».
Una scena da film.
Due
signore eleganti, escono da un portone e salgono sull’auto.
Anche
loro giurano: «Il centro sociale? Non dà fastidio».
C’è
chi racconta delle loro feste e della gente del rione che a volte
contribuisce con qualche piatto preparato in casa.
Del
resto lo squatter veterano lo aveva detto: «Facciamo tanta
attività sociale: abbiamo ospitato per qualche anno quattro
famiglie di romeni, abbiamo una biblioteca. Se ci mandano via
distruggeranno tredici anni di attività».
Sul
loro blog, è raccontato il resto. Le gesta dell’occupazione
del 1995, ci sono gli attacchi all’assessore Borgione e al Comune che
più volte ha pensato di farli sloggiare. E poi ci sono le
tante iniziative meritorie portate avanti. Come la «Friperie»
un luogo di scambio gratuito di
vestiti:
si possono lasciare indumenti che gli indigenti poi possono ritirare.
Vi è «una palestra, grande e non riscaldata»,
sempre aperta e sempre gratuita. La cucina itinerante: «in
solidarietà con chi ha appena occupato una casa, con chi
manifesta e resiste sia a Torino che fuori (No Tav)». ■
Le
iniziative
■
■ Tra
le tante attività, la più curiosa è Chez
Osvaldin. Il ristorante dell’ex asilo, dove si organizzano cene il
cui ricavato va in beneficenza “di chi
è
nei guai con la legge”, Le cene sono almeno una volta alla
settimana. Nel corso degli anni, si legge nel sito, Chez Osvaldin “ha
sostenuto un bel
po’ di gente (tra gli anarchici – e non solo – è facile finire
nei guai!). Con avvocati, con il sostegno a chi è dietro le
sbarre, ai parenti fuori, a chi
è multato perchè pescato ad attaccare manifesti
sovversivi, a chi è nei guai e basta senza nulla chiedere del
perchè. Da anni il martedì sera l’asilo diventa luogo
di incontro, bar e ristorante e musica, distribuzione di libri.
Diverse centinaia di persone ci passano a mangiare e la cucina ospita
volentieri chiunque voglia dare una mano”. Il centro sociale
sostiene con feste e cene anche Radio Blackout.
In
più chi vuole “può usufruire della connessione
internet gratuita”.
Un piccolo commento sull’articolo (è una considerazione a livello
personale, non a cura dell’Asilo che si farà sentire a breve)
Da mercoledì, per ben tre volte (articolo di mercoledì 4 e di sabato 7
su epo(po)lis torino) la "signorina Aoi" racconta di quello che sta
avvendendo in comune.
Per fare un attimo il punto della situazione lo ricapitoliamo qui:
Ottobre: Angeleri (fantaminchione a livello comunale dell’UDC
che già più
volte ha attaccato l’asilo) si risveglia dal torpore
burocraticopolitico e solleva una mozione: Via gli squatter da via
alessandria! Dobbiamo darla a Fratia!
La Ilda
Curti, che già ai tempi un po’ presa male dalle iniziative che la
vedevano coinvolta, ricorda al cretidiota dell’UDC che già mesi fa
l’associazione aveva abbandonato l’idea di via alessandria dudes, in
quanto lo stabile per essere messo a norma secondo le macchinose e
insulse regole dello stato richiede troppi investimenti.
La circoscrizione, nelle feci di Ramasso, Augusta Montaruli (la tipa da
tutti oramai definita: bersaglio ovofilo semovente) e sparuti
consiglieri di destra e seghisti provano in tutte le maniere a trovare
nuove e ilari destinazioni d’uso pur di sgomberare lo stabile, ma
Babbeo Natale Ramasso rimane irremovibile: "o troviamo una destianzione
sensata e non costruita ad arte o non possiamo sgomberare i ragazzi
dall’asilo. Anche se non votano, sono contro le leggi e hanno
diffuso un articolo privato che mi riguarda direttamente non c’è
nulla da fare".
In realtà per il quartiere e per la città inizia a notarsi un "leggero
caos generalizzato" dovuto al paventato sgombero: scritte sui muri,
incursioni in consiglio comunale, manifestazioni non autorizzate,
semplici iniziative di gioia spontanea.
Passano i mesi, arriviamo a marzo e il Chiampa con l’aiuto del servo
Borgione ci riprova: Oi raga questa volta li fottiamo a questi sporchi
squatter! Li mettiamo contro i profughi del darfur, prossima
destinazione d’uso per lo sgombero dell’asilo: rifugio per migranti
politici!!!
La risposta è immediata, lo stabile viene blindato in vista di un
possibile sgombero (con i complimenti da parte dei vicini per la
maestria con cui sono state fatte le barricate, anni di resistenza
danno i loro frutti), e gli occupanti partono a fare i turni sul tetto,
organizzando insieme ai solidali (e ai profughi
che l’asilo non lo vogliono e che dentro ad una guerra tra poveri non
vogliono entrare) iniziative delle più variegate.
Dopo l’ultima cena, offerta
dal cristiano e abortista Borgione, nella appena inaugurata mensa
popolare di corso bologna, la tensione si calma: il comune non ha i
fondi per attuare questo piano, ristrutturare l’asilo costa più di un
milione di euro, dove li tira fuori? Da due anni deve finire di pagare
il pizzo per le olimpiadi del 2006…
Maggio: Finisce il can
can delle elezioni, il chiampa deve dimostrare come lui, sindaco di
destra (o era di sinistra?), sia all’altezza del nuovo morbido fascismo
ora al governo, e fa trapelare la notizia del possibile sgombero
dell’asilo, sui cui la signorina Stefania Aoi si butta a pesce morto:
UN POSSIBILE SCOOP!
Peccato che delle case occupate (diverse nelle pratiche dai centri
sociali), degli anarchici, degli squatteranarcoinsurrezionalisti, dei
libertari e dei cani sciolti… non sappia praticamente nulla! Compreso
il fatto che:
NON CI PARLIAMO!
Ed eccoci ad oggi, non so voi ma io inizio ad averne le palle
piene di questa tira e molla, forse è il momento di farglielo capire
una volta per tutte a chiamparino che:
Può essere che serva una mano… Ti va di fare qualche proposta?
SOLIDARIETA’ AL CONFINO SGOMBERATO!
SOLIDARIETA’ AL REPARTO 7-7!
SOLIDARIETA’ A TUTTE LE OCCUPAZIONI!
Un occupante dal sorriso gentile.
P.S.
Attenzione alle persone che paiono buone e gentili, perchè quando si
incazzano diventano incontrollabili.
PROGRAMMA INIZIATIVE ASILO OCCUPATO PRINCIPE DI NAPOLI (in via di
definizione, non è che l’inizio!):
martedì 10 giugno Cena benefit inguaiati all’incazzata: Menù
pieno di rabbia e tiro al bersaglio benefit: colpisci Chiampa e Padoin
in pieno volto e vinci un’occupazione!
Durante la cena punto della situazione, prossime iniziative e
informazioni sulla settimana di lotta al CPT.
sabato 14 giugno dalle 18.30 alle 23 (poi tutti ad ascoltare i
Bellicosi!) aperitivo per il quartiere. Ci volete in mezzo alla strada?
Si va ad incominciare!
martedì 17 giugno Cena benefit antipsichiatria a cura del team:
repressi, ma mai sottomessi! Distruggi la psichiatria!
Naturalmente, a dispetto delle iniziative qui sopra riportate, se non
siete sbirri, fascisti o giornalisti, la porta di via alessandria è
sempre aperta!
Se ti va di proporre qualcosa passa a informarti!