Sul talk show della sette.

Ma che hai capito? Non la rete televisiva, la circoscrizione!
 

Si avvicinano le elezioni e le feste, tutti sono più buoni ed è il momento per i politici di ascoltare i "cittadini".
Il refettorio della scuola in via cigna si gremisce di commercianti e
cittadini benestanti chiamati a raccolta dai "comitati razziali
spontanei" sorti nell’ultimo anno nel quartiere aurora per contrastare
il nuovo preoccupante e crescente fenomeno dell’immigrazione.
"Problema" questo che problema non è, ma semplice tradizione della zona
(vedi anni 60 e il sud trasferito a porta palazzo).
La squadra schierata in campo, a difendere la poltronarisultato vinta all’andata, vanta in attacco: Piero Ramasso (PD), Giuliano Ramazzotti (RC), Ernesto Ausilio (Moderati), come terzino di sfondamento Roberto Zenga (Lega Nord) e come centrocampista fantasioso alla Marylin Monroe, Patrizia Alessi (FI verso PDL). In panchina De Vincenzi Giacomo (FI verso PDL).
Verso le 20.30 inizia così la pubblica gogna per la squadra di casa, ma
del resto ognuno sceglie di che morte morire, per cui la sala si
riempie.
Una telecamera, i "comitati dei commercianti spontenei"
alias "l’aurora benestante" e giusto qualche cittadino. Nessun
extracomunitario, nessun figlio della fabbrica, nessuno di quelli che
vedi ogni giorno per strada.
Ma naturalmente non è quello che
dicono i signori dal sangue blu seduti nella stanza ed anzi in molti ci
raccontano mirabolanti storie.
Non possiamo resistere alla tentazione di presentarvele, il titolo della favola è il seguente:

Maria de Filippi ci fa una pippa al confronto!!!!


La signora Gina*: Vive in corso brescia, lamenta la
continua orinazione fatta negli angoli dagli incivili figli del
deserto. Non specifica però che porta quotidianamente il suo
sabaudissimo cane a cagare in via alessandria scappando per non farsi
vedere.
Il signor Rossi: Si è trasferito con signora da via
Roma a qui, immaginiamo nei nuovi loft dietro a via cagliari. Ora che
c’è lui il quartiere deve cambiare e diventare pulito, senza orina,
lindo e ariano. Altrimenti l’investimento affrontato non vale la pena.
La signora Adelina:
l’altro giorno era in giro con il marito di notte in macchina e, parole
sue: "non vedendo un NEGRO in mezzo alla strada che forse voleva
suicidarsi", ha dovuto quasi sbandare. Chiedendo spiegazioni con toni
pacati e tranquilli al NEGRO suddetto ha ricevuto in cambio solo
impropreri e minacce, sedate subito dal celere intervento della celere.
Chissà se il NEGRO si sarà orinato addosso.
La signorina Giusi:
lamenta le scarse occasioni di valorizzazione dell’arte e della cultura
locale, come ad esempio l’officina grandi motori, che verra adibita a
centro commerciale per evitare che i senzatetto della crudele torino ci
vadano a vivere (e orinare). Però di radio blackout, radio di quartiere
e portatrice di una cultura alternativa, situata dall’altra parte di
via cecchi di fronte a questa platea di pecore e messa quasi
sottosfratto dal comune, nessuno ne parla…
La signora Patrizia Alessi:
ci racconta come ogni giorno fotografi l’immondizia di via Aosta dove
vive, e non solo, creando dossier su dossier di atti di estrema
inciviltà. Non ammette però di avere alcuni problemi dovuti alla
paranoia, all’ansia, alla passione per il voyeurismo e alla propria
identità razziale da difendere ad ogni costo. Anche lei però manda i
figli a far cagare i cani in via alessandria.
Manca la ciliegina sulla torta (di merda) ed ecco l’intervento della signora Giuliana:
ci presenta una lettera, in cui elencati i problemi del quartiere
(l’orinazione incontrollata come uno dei primi punti) da sottoporre
alle istituzioni, firmata da 1300 residenti di cui ben CINQUANTA
(quindi il 2,6 PER CENTO) sono immigrati. Bella cifra visto e
considerato che il 70% dei residenti, secondo i sondaggi della circoscrizione, sono extracomunitari. Alla faccia
dell’elite!!!

E qui si è conclusa la puntata, sfibrati da
questa rappresentazione siamo ritornati nel mondo reale a domandarci
come mai la miseria umana non ha mai fine… e di come la guerra sia
solo tra i poveri.
Mentre torniamo a casa il Big incomincia ad
aprire ed i figli del potere con i loro suv iniziano a parcheggiare in
tripla fila in corso brescia, impedendo l’accesso a casa ai nuovi
propietari dei loft di via aosta. Il problema pensiamo vada però
ricercato nell’orina di qualche negro, che avrà sciolto il pneumatico
del mercedes parcheggiato davanti al portone dei nuovi ricchi di zona.

Abitanti di quartiere

* i nomi di chi ha partecipato alla riunione sono di fantasia, gli sbirri li lasciamo fare ad altri

This entry was posted in repressione. Bookmark the permalink.